Che mondo sarebbe senza… Pubblicità?
B&B story
Simbolo dell’infanzia per alcuni, intramontabile esempio di creatività italiana per altri, il Carosello è stato un programma televisivo quotidiano composto da sketch comici intervallati da brevi messaggi pubblicitari, in onda dal 1957 al 1977.
Assieme alla celebre frase “a letto dopo il Carosello”, sono tanti gli slogan entrati nel gergo quotidiano e che ancora oggi sentiamo pronunciare.
Forse quasi tutti sentendo pronunciare “Brava brava Mariarosa” inizieranno a canticchiare la celebre canzoncina che introduceva lo spot commerciale del Lievito Bertolini: “Brava brava Maria Rosa, ogni cosa sai far tu qui la vita è sempre rosa, solo quando ci sei tu!”
Jo Condor era un perfido uccellaccio che si divertiva a infastidire e creare disordine in alcuni Caroselli degli anni ’70 a firma Nutella. Celeberrima la frase finale “E che c’ho scritto… JoCondor?”
Alzi la mano chi non ha mai sentito l’espressione “Tacabanda” come sprone ad intraprendere un’azione. La famosa espressione è nata nel 1969 grazie a “Le avventure di Tacabanda”, lo spot dei cracker Doria che presentava un duo decisamente bislacco: un omone sempre sorridente e il suo aiutante ubriaco, Oracolo.
La versioneoriginale del Gringo della carne Montana, scritto in perfette rime baciate nel 1966 da Alfredo Danti, è impossibile da dimenticare, come il suo celebre slogan “È già mezzogiorno, mezzogiorno di cuoco”.
Il tranquillo e imperturbabile Omino Bialetti si buttava a capofitto in assurde imprese per poter dichiarare il suo celebre e sempreverde “sembra facile, però…”. Uno degli aspetti più divertenti era che la sua bocca prendeva la forma della lettera che pronunciava.
Lo sfortunato pulcino del Carosello di Mira Lanza, produttrice del detersivo Ava, era nero perché sporco di fuliggine, motivo per il quale non veniva riconosciuto dalla mamma. Le sue disavventure si chiudevano sempre con il rammarico del pulcino nel suo celebre “È un’ingiustizia, però!”.
Il Caballero Misterioso aveva una missione: conquistare Carmencita. Ma lei voleva solo Paulista, “l’uomo in vista e col baffo che conquista”. Una frase ideata dal grande Armando Testa, uno dei più grandi creativi italiani.
Le regole per la realizzazione degli spot, benché estremamente creativi, erano molto severe.
La prima parte, lo sketch, era chiamato il “pezzo” e doveva durare 1 minuto e 45 secondi. Rigidamente separato e chiaramente distinguibile doveva essere “il codino”, i 30 secondi puramente pubblicitari. I celebri slogan avevano il compito di traghettare l’attenzione degli utenti dal “pezzo” al “codino”, mantenendo vivo l’interesse.
Le principali cause della chiusura del Carosello, avvenuta nel 1977, furono proprio queste regole, ritenute troppo rigide dagli stessi produttori degli spot. Ma la creatività, la leggerezza e la spensieratezza con cui erano scritti gli sketch hanno permesso alla trasmissione di essere celebrata come un dolce ricordo d’infanzia e una fonte inesauribile di modi di dire, ancora oggi presenti nel gergo quotidiano.