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Come comunicare nel 2022? I 5 punti di partenza per i brand.

Mai come in questi ultimi due anni il cambiamento è stato protagonista delle nostre vite. La pandemia ha avuto e continua ad avere un impatto senza precedenti in ogni aspetto del vivere quotidiano impegnandoci in una completa rivalutazione delle priorità personali e sociali.

Per questo anche i brand devono fare i conti con questo fenomeno e adattare la propria comunicazione ai nuovi trend che rispecchiano le nuove esigenze del consumatore moderno.

Quali sono i trend che impatteranno la comunicazione commerciale in questo nuovo anno appena cominciato?


Le persone e i loro bisogni al centro

Una delle necessità più importanti emersa post-lockdown è sicuramente quella di avere maggior controllo sulla propria vita e sulle proprie scelte. Il 50% della popolazione, secondo una ricerca Accenture, sta riorganizzando le priorità di vita dando maggior peso al proprio benessere abitativo (qualità dell’abitazione e del tempo che vi si trascorre), all’ impatto collettivo dei propri consumi e al benessere fisico e mentale.

La risposta che i brand possono dare a questa nuova normalità è maggiore chiarezza e trasparenza, una comunicazione che si basi sulla fiducia, sulla positività e sulla semplificazione. Le persone prediligeranno sempre di più le aziende e i brand che riusciranno a fornire informazioni chiare sui propri prodotti, aiutandole a prendere decisioni sempre più consapevoli. 


Focus locale: il miglioramento a km0

Uno dei trend che si sta facendo sempre più imponente è la sfiducia verso le grandi aziende internazionali, accrescendo il senso di appartenenza e quindi la fiducia verso le comunità locali. Per quanto riguarda i consumi tutto questo si traduce nella preferenza a negozi diretti e in generale a business verticali piuttosto che generalisti.


Favorire le human connection: fisiche e digitali

Una delle parole più in voga degli ultimi due anni: distanziamento sociale. Questo isolamento obbligato non ha fatto altro che aumentare nelle persone la necessità di entrare in contatto con gli altri.

Già dai primi mesi di pandemia abbiamo ad esempio assistito al boom dei gamer, quindi di gruppi di giovanissimi che utilizzano la tecnologia e i videogiochi per mantenere i contatti con i propri amici anche se fisicamente distanti.

I brand devono in qualche modo cavalcare questa nuova opportunità offerta dal digitale e offrire ai consumatori esperienze immersive e di “contatto” sfruttando le tecnologie digitali.


L’esperienza di acquisto omnichannel

Rendere l’esperienza d’acquisto sempre più diffusa è uno degli obiettivi del 2022. Ogni brand dovrà assicurare una interconnessione della customer experience, rendendola riconoscibile e soddisfacente su tutti i canali, sia che si tratti di e-commerce, social commerce, app o punto vendita. 

Per incoraggiare i visitatori a utilizzare tutti i canali e snellire la loro navigazione su ciascuno di essi, è dunque necessario creare interazioni tra le diverse piattaforme come:

  • promuovere il Click&Collect per incoraggiare i visitatori ad andare in negozio nonostante l’acquisto online;
  • impostare un pop- in che offre il passaggio all’applicazione se si connette al sito da mobile;
  • offrire ai visitatori l’attivazione della geolocalizzazione per consentire loro di consultare offerte relative al punto vendita più vicino.

La sostenibilità inclusa nel prezzo

I consumatori sono sempre giù attenti all’impatto ambientale e sociale dei propri consumi, e questo li porterà a prediligere brand e aziende impegnate in cause vicine ai loro ideali, per sentirsi anche parte attiva di un cambiamento.

Ma non solo: il brand activism non è più abbastanza. I brand che sono pubblicamente schierati su temi delicati e controversi devono anche mostrare i progressi e i risultati ottenuti dal loro operato. 

In poche parole, il consumatore consapevole non si accontenta (e, ci verrebbe da dire, per fortuna) di un attivismo di facciata, ma esigerà dei progressi certi e misurabili.

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