Un anniversario da ricordare: dal save the date all’evento ufficiale.
B&B pro
New normal: il Covid ha prodotto un impatto sulle nostre abitudini come azienda, ci ha fatto ripensare procedure, approcci e strumenti, per affrontare i nuovi elementi regolatori che hanno avuto un impatto sulle vendite.
Ma prima ancora, ci ha dato lo spunto per fare un bilancio e rivedere le stesse strategie aziendali, mettendo in luce l’importanza di questa fase di pianificazione.
Prima dell’inbound marketing, prima della digital strategy, prima ancora della lead generation: la strategia aziendale sta a monte di ogni iniziativa pensata per lanciare o sostenere un business. Nessuno strumento di promozione, prodotto o servizio, per quanto innovativo, può infatti sostituire una visione precisa dei passi da compiere per raggiungere il risultato.
Questa ripartenza, quindi, si rivela il momento ideale per fare il punto sullo stato dell’arte e riallinearsi con il mercato attuale.
La strategia aziendale è il piano delle azioni e delle scelte da intraprendere per centrare gli obiettivi prefissati e conquistare un vantaggio competitivo sul mercato.
Nel proprio business, se l’analisi di mercato è una mappa, la strategia aziendale è il percorso per raggiungere la destinazione.
Accompagnare i vertici dell’impresa in questo percorso è il ruolo della consulenza aziendale, che supporta il cliente dalla fase di focalizzazione degli obiettivi, conseguenza della visione e dei valori dell’imprenditore, all’implementazione della strategia.
L’iter di consulenza, prima di approdare alle soluzioni, passa attraverso la mappatura del contesto interno ed esterno all’azienda: cogliere – e prevedere – gli elementi che hanno conseguenze sulle performance aziendali costituisce il fondamento per elaborare previsioni nel medio e lungo periodo.
I consulenti e il vertice dell’azienda lavorano insieme per identificare le opzioni principali che portano alla realizzazione degli obiettivi e le valutano in termini di fattibilità, costi, rischio e “fit” con la realtà aziendale.
Selezionata l’opzione più promettente, si procede a sviluppare una “road map”: un piano di azione per rendere operativa la strategia scelta. Questo articola e coordina le azioni da intraprendere nell’azienda, e viene supportato con previsioni quantitative dell’evoluzione degli indicatori di performance aziendali (fatturati, margini, piano di investimenti, assunzioni, …) a seguito delle azioni a piano.
A questo punto la strategia viene messa in esecuzione, realizzando concretamente le attività pianificate e monitorandone regolarmente l’effetto sui parametri di performance in modo da anticipare i problemi e “aggiustare il tiro” laddove necessario.
Gli strumenti che si possono utilizzare nello sviluppo di una strategia aziendale sono, ad esempio, le 5 forze di Porter, la matrice di portafoglio, l’analisi SWOT e la catena del valore.
Nato da Michael Porter, professore alla Harvard Business School, questo strumento è utile a verificare il vantaggio competitivo di un’azienda, misurando la capacità di creare valore per il cliente. È un modello che si adatta meglio ad aziende produttrice di beni, ma è adeguabile anche ad altre realtà. La catena del valore prende in analisi ogni fase del processo produttivo, individuando dove viene creato il valore aggiunto.
Teorizzato sempre da Porter, è un modello che prende in considerazione cinque fattori che influiscono sulla competizione in un dato mercato. Maggiore è l’intensità delle forze, minore è la profittabilità per le aziende. Il modello consente di valutare il contesto competitivo in cui ci si trova ad operare, per fronteggiare le situazioni che potrebbero intaccare la redditività. Le cinque forze sono: il potere contrattuale dei clienti e quello dei fornitori, la minaccia di nuovi entranti sul mercato, la minaccia di prodotti sostituti e la concorrenza diretta.
SWOT è l’acronimo di Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats: si analizzano con questo framework punti di forza e di debolezza, così come opportunità e minacce per un business. Vengono considerati sia fattori interni, su cui l’azienda ha un controllo diretto, sia fattori esterni, che si riferiscono al contesto in cui l’azienda opera e su cui l’azienda non può incidere. Anche questa analisi è molto utile quindi per mettere a fuoco una strategia aziendale e prendere quindi decisioni informate.
È uno schema utile per valutare, all’interno del portafoglio aziendale, in quali business valga la pena investire, a quali invece rinunciare o per cui ridurre le risorse impiegate. Analizzando la crescita del mercato e le quote di mercato detenute per ciascun prodotto, è possibile avere una visione strategica su come allocare le risorse.
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