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Cosa sono i marketplace? Come usarli al meglio per vendere online

2020: anno del lockdown, anno di spinta degli acquisti online. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, nel 2020 in Italia gli acquisti online di prodotto segnano l’incremento annuo più alto di sempre (+5,5 miliardi di euro) e raggiungono quota 23,4 miliardi di euro.

In questo contesto, è sempre più frequente sentir parlare, oltre ad e-commerce, anche di marketplace. Ma cosa sono esattamente? E come si struttura una strategia marketplace per vendere online? Seguiteci!

Cos’è un marketplace

Immaginiamo un grande centro commerciale online, in cui un utente può trovare tanti beni o servizi – anche concorrenti – di cui poter confrontare caratteristiche e prezzi. Il marketplace funziona in questo modo e funge da intermediatore commerciale, autorizzando soggetti terzi a vendere tramite la propria piattaforma. I marketplace più famosi sono, ad esempio, Amazon o Ebay, dove coesistono enormi quantitativi di prodotti gestiti da una pluralità di venditori.

Il marketplace non corrisponde all’e-commerce, che invece è gestito da un unico venditore.

Marketplace o e-commerce?

A questo punto, se l’obiettivo è vendere online, cosa scegliere tra marketplace ed e-commerce per ospitare i propri prodotti / servizi? Ognuna delle due opzioni possiede vantaggi e svantaggi:

➡️ E-commerce
Se gli e-commerce funzionano bene per le nicchie e risultano molto utili per una strategia di vendita online di lungo periodo, richiedono un alto investimento iniziale di tempo e denaro per essere creati e lanciati.

➡️ Marketplace
Sono piattaforme già conosciute e utilizzate da moltissime persone, quindi diminuisce lo sforzo necessario a rendersi visibili su Google. Semplificano il processo di vendita, per cui è sufficiente iscriversi alla piattaforma, pagando una quota, che dipende da marketplace a marketplace. I maggiori si occupano anche di gestire direttamente vendita, spedizione e servizio clienti.

Altro vantaggio è la presenza delle recensioni di altri utenti che hanno già usufruito del bene o servizio: facendo leva sulla riprova sociale, facilitano l’acquisto.

Quale marketplace scegliere

Il “mercato” dei marketplace è ormai molto variegato e ne esistono di vari tipi. Tra i marketplace per aziende troviamo i più blasonati e generalisti (come Amazon, Ebay, Groupon) così come quelli specializzati in un singolo settore o settori affini (come Zalando per la moda, Privalia per abbigliamento, casa e viaggi, Etsy per artigianato e vintage).

È opportuno quindi fare una scelta che rispecchi la strategia marketing del brand, in termini di posizionamento, competitor, vendite, mercati, natura del prodotto/servizio, prezzo.

 

Ma il marketplace ormai non è riservato alle grandi aziende: come avevamo già anticipato a inizio 2020 in questo articolo, la tendenza sta diventando familiare per qualunque impresa, grande o piccola che sia, perfino agli stessi negozi fisici e ai privati.

Vogliamo quindi insistere sui tre macro marketplace che domineranno anche nel 2021 e che vanno tenuti a mente nel momento in cui scegliamo uno o più marketplace per vendere.

Riconoscimento editoriale: Pixinoo / Shutterstock.com

Google Shopping

Sì, avete letto bene, abbiamo appena definito Google un marketplace.

Google Shopping ha infatti reso disponibili, oltre a quelle a pagamento, anche delle schede prodotti gratuite che compaiono nei risultati di ricerca Google. Questo significa:
1️⃣ rendere accessibile il servizio Shopping a più business, anche piccoli;
2️⃣ far comparire nella SERP più risultati Shopping.

Inoltre Google sta puntando molto sulle ricerche locali degli utenti, restituendo nella SERP risultati relativi al territorio in cui si trovano: quindi il motore di ricerca diventa uno strumento di promozione, sia di prodotti sia di servizi, anche per piccoli professionisti che operano localmente, come ad esempio il pasticcere o l’imbianchino.

Queste grandi rivoluzioni trasformano Google in un enorme marketplace, non trovate?


Riconoscimento editoriale: Worawee Meepian / Shutterstock.com

Amazon

È il più grande marketplace di prodotti, quindi non può mancare nel nostro elenco.

Se negli Stati Uniti fino al 2018 gli utenti iniziavano ad informarsi su un prodotto tramite Google, nel 2019 il 54% ha cominciato a farlo direttamente su Amazon.

 

Il grande vantaggio di usare Amazon è quindi farsi trovare là dove l’intenzione d’acquisto si manifesta.


Riconoscimento editoriale: PixieMe / Shutterstock.com

Facebook

Questo canale, inteso come gruppo che comprende i social network Facebook e Instagram più l’applicazione WhatsApp, ha due possibili usi.

Da un lato, il Marketplace Facebook, mezzo utile come mercatino dell’usato.

Dall’altro, le funzioni di Facebook Shops in fase di sviluppo si prestano particolarmente per favorire acquisti d’impulso di prodotti di consumo a basso costo.


3 consigli per migliorare la presenza su marketplace

Una volta selezionati uno o più marketplace in cui vendere, è il momento di impostare la propria presenza.

Guardate cosa fanno i competitorCon l’inserimento all’interno di una piattaforma marketplace, sicuramente vi troverete fianco a fianco con diversi competitor. Prima di impostare la vostra presenza e le schede online, controllate come si presentano gli altri: imparate dai loro successi e anche dai punti in cui sono carenti. Come best practice, utilizzate anche profili ben realizzati di brand con merceologie diverse dalla vostra.

 

Scegliete belle immaginiIl vostro prodotto deve essere valorizzato al meglio rispetto ai competitor, quindi questo processo va aiutato da belle immagini, con una buona illuminazione.
Al contrario, foto scure o sfocate peggiorano la percezione del prodotto, che non emergerà all’interno della selezione visualizzata.

 

Curate la SEO anche nei marketplaceL’occhio vuole la sua parte, ma anche il testo. Oltre ad essere utili all’utente che vuole approfondire la conoscenza del prodotto (per cui servono descrizioni dettagliate), i testi servono a farsi trovare all’interno del marketplace. Amazon, ad esempio, viene spesso utilizzato come vero e proprio motore di ricerca per i prodotti, bypassando Google, quindi va curata la Search Engine Optimization anche quando scriviamo i contenuti testuali da inserire in un marketplace.


Volete sapere come strutturare al meglio la vostra strategia marketplace per vendere online?
Scriveteci a blog@emporioadv.it!

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