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CSR: la scommessa vincente per le PMI

Cresce il numero delle realtà imprenditoriali che puntano alla Corporate Social Responsibility e scelgono di dare una svolta etica al proprio business. A livello internazionale è arrivato un segnale importante: ad agosto 2019 le corporation della “Business Roundtable” – associazione che riunisce 181 multinazionali USA, tra cui Amazon, Apple, General Motors e Pepsi – hanno sottoscritto un documento in cui si impegnano non più solo a portare dividendi ai propri azionisti, ma a porre al centro della propria attività la responsabilità verso lavoratori, fornitori, ambiente e comunità locali.

Da un punto di vista comunicativo, le big corporation americane hanno scelto di ufficializzare il proprio impegno verso i temi della CSR con un atto formale – la sottoscrizione di una dichiarazione – per sancire in modo irreversibile il cambio di rotta del loro operato. Se provate a dare un’occhiata in rete, in molti hanno pensato che fosse una mossa pubblicitaria, ma appare innegabile che si tratti di un’assunzione di responsabilità importante, in una fase di grande trasformazione delle logiche delle imprese, del lavoro, del welfare e della società in generale.

La notizia della sottoscrizione del documento è stata lanciata attraverso un comunicato stampa, pubblicata sul sito della Business Roundtable e twittata dall’account ufficiale dell’associazione, generando grande interesse.

Una classica azione di comunicazione molto ben riuscita, sicuramente progettata con accuratezza, facendo leva sulla notorietà dei soggetti coinvolti e sulla portata dell’impegno assunto, elementi che hanno permesso alla notizia di rimbalzare in fretta sui media di tutto il mondo.

La CSR è solo per le big corporation?

No, non è così. La Corporate Social Responsibility sta prendendo sempre più piede anche tra le PMI che però spesso non comunicano in modo adeguato le loro attività di Responsabilità Sociale. Alcune perché non vogliono essere viste come chi “porta acqua al proprio mulino”, altre pensano che la comunicazione CSR sia di competenza esclusiva delle aziende più grandi. Altre ancora considerano la Corporate Social Responsibility un fattore di natura secondaria.

Ma far conoscere alle persone le iniziative di CSR significa comunicare i valori dell’azienda e trasmettere un esempio positivo alle altre imprese. Quindi spazio alla comunicazione!

Anche se vi sono forti argomentazioni secondo cui le grandi aziende sono più efficaci nella comunicazione sulla Responsabilità Sociale, le aziende più piccole hanno di fatto un forte impatto perché molto vicine alla comunità di appartenenza.

In soccorso alle PMI è corsa anche la Commissione Europea che già nel 2004 ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per la diffusione della responsabilità sociale nelle piccole e medie imprese e ha messo in rete un breve vademecum, la Guida europea a una comunicazione efficace, per illustrare come comunicare all’esterno politiche sociali e ambientali delle proprie strategie aziendali. Un documento che offre ancora spunti interessanti, ma che va integrato con una strategia digital, visto che ormai utilizziamo tutti quotidianamente i canali digitali. 

CSR Made in Friuli

Mentre alcuni tra i colossi mondiali hanno atteso la scorsa estate per ufficializzare il proprio impegno sul fronte della Responsabilità Sociale, altre aziende più piccole da anni hanno imboccato la strada della CSR uscendone rafforzate.

Il caso è quello di CDA – Cattelan Distributori Automatici di Talmassons (UD), che opera da 40 anni nel vending tra il Friuli Venezia Giulia e il vicino Veneto. L’azienda si è distinta con successo in progetti di Responsabilità Sociale d’Impresa legati alla salvaguardia dell’ambiente, al welfare dei propri collaboratori e alla diffusione di corretti stili di vita attraverso la sana alimentazione. Nel 2011 CDA ha pubblicato il suo primo bilancio sociale, mentre dal 2015 al 2017, tra le prime in regione, si è impegnata nella redazione del Report di Sostenibilità.

Non solo. CDA è un’azienda che ha fatto proprio il motto Think globally, act locally attraverso lo sviluppo di un progetto speciale che può offrire un contributo alla comunità locale in termini di sostenibilità, ma ha una dimensione internazionale. Si tratta del progetto per il recupero e il riutilizzo dei fondi di caffè trasformati in pellet come fonte energetica nelle stufe pirolitiche, già premiato in passato in Italia con il Good Energy Award, a giugno 2019 è arrivato sul tavolo dei ministri economici a Tsukuba per il G20 del Giappone.

A fianco di CDA da oltre 10 anni, Emporio ADV ha sviluppato la brand identity dell’azienda, con un focus specifico per la divulgazione dell’impegno sul tema centrale della CSR. Proprio su questo argomento, nella più ampia strategia aziendale, Emporio ADV ha implementato diversi strumenti. Tra questi:

  • la comunicazione con la stampa, online e offline, indispensabile per fornire tutti gli aggiornamenti sul percorso intrapreso dall’azienda e sui numerosi progetti promossi e realizzati;

  • lo sviluppo di campagne di advertising per presentare alla comunità locale in chiave emozionale i propri progetti e valori, come ad esempio la campagna “Scambio Energetico” all’insegna del valore condiviso e “Pieni di risorse” che punta sul capitale umano;

  • l’ideazione di uno speciale progetto editoriale aziendale intitolato “La Čhicare” che racconta e approfondisce l’impegno di CDA sul fronte della responsabilità sociale d’impresa.

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