Dare voce a un brand: verbal identity e tone of voice
B&B language
Immaginiamo che tu oggi voglia mangiare giapponese: probabilmente cercherai online quali ristoranti di questo tipo ci siano vicino a te e consulterai i risultati della prima pagina di Google. Con altrettanta probabilità, nelle prime soluzioni ci saranno gli annunci di 2 o 3 ristoranti giapponesi della zona, che guarderai per farti un’idea.
Che tu ci vada a mangiare quella sera oppure no, se il ristorante sa sfruttare le potenzialità di internet, capirà il tuo interesse e successivamente ti riproporrà altri suoi messaggi, per ricordarti della sua esistenza.
Questo è inbound marketing: intercettare il bisogno di un utente nel momento in cui viene espresso. Essere nel posto giusto al momento giusto e coltivare il rapporto con un utente realmente interessato.
Al contrario, l’outbound marketing lancia un messaggio nella massa che non ha espresso alcun bisogno, con l’obiettivo di indurre una certa percentuale all’acquisto. È il caso, ad esempio, di uno spot tv.
La risposta è… che non esiste un’unica risposta valida per tutti, dipende da quale siano il brand e il target di cui ci occupiamo.
Vediamo i pro e contro delle due tecniche.
VANTAGGI
Consente di raggiungere un gran numero di persone ed è ottimo nel caso si voglia creare consapevolezza in un pubblico esteso verso un prodotto / servizio rivolto al consumatore finale.
SVANTAGGI
Può essere molto costoso, se si scelgono mezzi come spot tv, radio, pubblicità sui giornali. Altri strumenti, come volantini o attività di e-mail marketing non profilate possono invece richiedere meno budget. In entrambi i casi, gli stimoli promozionali a cui ognuno di noi è esposto quotidianamente sono migliaia e siamo abituati a dedicarvi una bassa attenzione.
VANTAGGI
Consente di canalizzare gli sforzi di comunicazione solo verso persone potenzialmente interessate. In più permette di creare una comunicazione diretta e bidirezionale con il cliente, che può dare il suo feedback, fare domande: si può creare un rapporto e si può avere l’occasione di fidelizzare il cliente.
Strumenti di digital marketing come e-mail marketing verso utenti profilati, campagne di Google Ads per intercettare le ricerche degli utenti, campagne sui social network verso pubblici targettizzati, sono tutte attività mirate che hanno un costo per contatto inferiore rispetto a strumenti più tradizionali.
SVANTAGGI
Sfatiamo un falso mito: costo minore non significa facilità di realizzazione. L’inbound marketing non si può improvvisare, richiede una progettazione attenta e una profonda conoscenza degli strumenti, che solitamente trovi in uno specialista di digital marketing e digital strategy. Devi accompagnare il cliente in un percorso che porti all’acquisto e, se in questa scalinata uno o più gradini sono traballanti, il cliente non arriverà in fondo.
Uno degli strumenti utili in questo tipo di approccio di marketing è l’ottimizzazione SEO dei contenuti di un sito per posizionarsi nei primi risultati dei motori di ricerca: un’implementazione che porta i suoi risultati solo nel medio / lungo termine.
Se qualcuno sta seguendo la tua pagina Facebook (o un altro dei tuoi profili social), è interessato a te, quindi sì: è inbound marketing.
Ricorda però che Facebook è diventata una piattaforma talmente grande che i post vengono mostrati solo a una piccola percentuale dei tuoi fan, quindi per massimizzare l’efficacia di questo tipo di attività, oltre a postare contenuti di qualità, devi prevedere delle campagne, che Facebook ti consente di targettizzare.