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#reputation

Vi affidereste ad un’azienda che non ha una buona reputazione? L’importanza di questa domanda aumenta in proporzione al crescente impiego di internet, che tutti noi usiamo per controllare la percezione (di un brand, un prodotto/servizio, una persona) e compiere delle scelte.

Siamo tutti (aziende, individui, prodotti) potenziali “candidati” ed è importante quindi da un lato curare il proprio modo di presentarsi e comunicare e, dall’altro, monitorare ciò che gli altri dicono di noi.

Cos’è la brand
reputation?

 

La brand reputation è la considerazione che i pubblici d’interesse hanno del brand. Questa reputazione è la somma delle azioni passate, presenti e dei propositi futuri della marca, sempre in concorrenza con i brand che propongono beni o servizi analoghi.

Come per l’immagine di un brand, anche la sua reputazione svolge un ruolo fondamentale all’interno delle strategie di comunicazione aziendale: una buona brand reputation infatti permette alla marca un posizionamento anche audace e quindi differenziante rispetto ai suoi principali competitor.

Al contrario della brand image, la reputazione è relativamente stabile nel tempo.


Uno dei maggiori esperti di reputation manager al mondo, Charles Fomburn
, sostiene che “la si può perdere, ma non migliorare rapidamente e che essa costituisce il riflesso esterno dell’identità organizzativa, ovvero della cultura, dei valori, della personalità più profonda di ogni brand”.

  • Cleofe Finati sito internet

 

Come curare
la brand reputation?

La propria reputazione è tutto, specie nell’universo digital. Ma quali sono  i tre step da osservare per controllare la propria brand reputation?

1.
Osserva le menzioni
del tuo brand.

Sono tanti gli strumenti che permettono di scandagliare il web alla ricerca di qualcuno che parla di noi, nel bene o nel male. Per citare i più importanti: Hootsuite, Tweetdeck, Mention e Google Alert.

2.
Gestisci
la crisi.

Nel caso di commenti negativi o di vere e proprie crisi è indispensabile rispondere con tempestività, in maniera sempre disponibile e accomodante, cercando di venire in contro alle richieste o alle necessità degli utenti.

3.
Valorizza
le “good mentions”.

Se è vero che le cattive recensioni vanno gestite, è anche vero che le buone recensioni vanno sottolineate e valorizzate. Magari con un format su misura sui propri social media.

P.S.: Attenzione a non lodare troppo le vostre eroiche gesta. La spocchia è nemica della buona reputazione.